Gli auguri hanno da lungo tempo perso il senso cerimoniale a cui erano collegati e le feste hanno perso il significato di accoglienza presso il proprio focolare (festa viene dal sanscrito vastya che significa, appunto, focolare). Ormai i primi si sono ridotti ad un duello verbale (non fosse mai che uno si permetta di dirmi “tanti auguri” senza che io contraccambi immediatamente gareggiando in iperboli, tanto le parole non costano nulla), le seconde si sono ridotte a mangiate pantagrueliche basate su menu imposti dalle convenzioni sociali.
Tutto si è banalizzato, perdendo senso, e quando perdiamo senso profondo nelle cose perdiamo tutto, perfino le cose stesse, anche se non ce ne accorgiamo.
Gli auguri sono quasi sempre l’auspicio che i desideri dell’altro si avverino, e quindi auguri e desideri sono pressappoco la stessa cosa.
Desideriamo avere soldi, salute, oggetti vari, potere, sesso, tempo libero per oziare, attenzioni da parte degli altri e successo. La variante da persona a persona sta solo negli oggetti vari, perché ognuno ha le sue passioni, ma per tutto il resto dell’elenco sembra che gli uomini siano quasi tutti fatti con lo stampino, hanno tutti desiderato queste stesse cose da sempre e le desidereranno per sempre.
Ma qui sta il grande problema: finora abbiamo desiderato solo per noi stessi e augurato l’avverarsi dei desideri solo per il nostro interlocutore. Desideri e auguri sono da sempre lo specchio dell’egoismo personale, anche se in forma velata e anche se so bene che la maggior parte delle persone che leggeranno questa affermazione mi odierà (e mi odierà ancora di più se osa proseguire nella lettura).
Il fatto importante è che non possiamo più andare sempre avanti per questa strada, perché ormai le grandi accelerazioni di eventi che caratterizzano la nostra epoca stanno mettendo alla luce la patologia grave del nostro modo di pensare.
Questa umanità che pensa solo al tornaconto del singolo è una umanità suicida e miope, perché il singolo, in quanto tale, non ha alcuna possibilità di felicità indipendente dal contesto in cui vive.
Chi vive agiatamente in mezzo a una massa di poveri disperati si trova in una situazione di pericolo pari alla disperazione dei suoi vicini, chi è sano non gioisce troppo se si trova immerso in un mondo di malati, chi ha bellezza, potere e successo proverà uno strazio inimmaginabile quando, prima o poi, perderà ciò di cui andava orgoglioso.
Insomma, l’appagamento dei desideri del singolo non porta più felicità nemmeno al singolo apparentemente appagato, figuriamoci, poi, al resto dell’umanità sempre più sofferente e inferocita dalle infinite ingiustizie.
E non dobbiamo neanche dimenticare che siamo già arrivati ad una immensa catastrofe ecologica, con cambiamenti climatici e ambientali che sono così avanti da ipotizzare un possibile punto di non ritorno.
Insomma è non ha più senso il soddisfacimento dei desideri puramente personali, e di conseguenza, non ha più senso nemmeno l’augurio agli altri di potere godere tali soddisfazioni fondamento di divisioni e ingiustizie.
È venuto il momento di pensare alle cose importanti: alle cause, le cause delle guerre, le cause della barbarie, le cause delle discriminazioni, le cause della devastazione del pianeta, che nascono proprio da quell’egoismo personale celato, sia pure in forma di embrionale, proprio nei bassi e standardizzati desideri personali il cui soddisfacimento ci auguriamo a vicenda. Ma allora non dobbiamo più augurarci nulla, non dobbiamo desiderare nulla?
Tutt’altro, tutti gli auguri e i desideri dovrebbero essere portatori delle qualità più elevate consentite agli esseri umani, qualità che hanno una totale incompatibilità con i desideri egoistici.
Ma è importante elevare di livello gli auguri e i desideri, perché solo così potranno portare vera gioia nei cuori degli uomini.
Ho preparato una piccola lista di auguri (e desideri) veri e sananti, che migliorano l’essere umano e la qualità della vita sulla terra per tutti, e non solo per qualcuno, una lista solo esemplificativa e in nessun modo esaustiva.
Auguriamoci reciprocamente, quindi:
- una saggezza sempre maggiore
- di sapere ascoltare e accogliere
- di comprendere meglio il prossimo
- di essere giusti
- di sviluppare sempre di più il senso della commensura (l’arte di sapere dare un valore giusto e proporzionato ad ogni evento)
- di riuscire a esercitare la pazienza
- di imparare ad accogliere e osservare senza giudicare
- di intrattenere retti rapporti con gli esseri umani e con tutte le forme di vita che vivono sul pianeta
- di incarnare la compassione (il provare la stessa passione che provano i nostri simili)
- e, soprattutto, di portare a continua crescita la nostra capacità di amare.
Questi sono i miei desideri, questi sono i miei auguri.
Per tutti, senza distinzioni.
Se anche voi li condividete, allora tanti auguri sinceri e di cuore.
Se non li condividete, questi miei auguri valgono comunque.
E che tali auguri diventino seme e fondamento di un mondo più umano.