Diario dall’India: 27 gennaio 2015

Oggi è una giornata in cui, stranamente, non sono successe delle cose particolari. Ho lavorato tutto il giorno al Gandhi Ashram, 4 ore la mattina e 4 ore al pomeriggio.

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Al lavoro con il coro. Guardate come sono vestito io e come sono vestiti gli studenti…

Ho deciso che, nelle giornate in cui non ci sono eventi particolari degni di nota, nel mio blog riporto alcune osservazioni e curiosità relative alla mia permanenza in India.

Oggi vi racconto una delle tante cose interessanti dell’India: i costi bassissimi.

Qui vivere costa pochissimo, quando prendo il taxi spendo circa un euro, quanto in Italia mi costa prendere l’autobus, abbiamo comprato 3 torte grandi alla frutta in pasticceria e abbiamo speso un euro ciascuna. Questo perché la rupia indiana ha un cambio molto basso rispetto all’euro (ed anche al dollaro) e questo favorisce certamente il turismo e le esportazioni.

Ecco cosa mi ha dato un botteghino dei cambi in cambio di 100€. Sono così tante banconote che non ci stanno nel portafoglio.

Ecco cosa mi ha dato un botteghino dei cambi in cambio di 100€. Sono così tante banconote che non ci stanno nel portafoglio.

Tuttavia quando si tratta di vendere ai turisti i prezzi schizzano alle stelle. Le statuette in ottone o in rame delle varie divinità indù, amatissime dai turisti, vengono vendute a prezzi occidentali, così pure alcuni alberghi di lusso, la cui clientela è solo occidentale, sono estremamente cari, perfino se vengono confrontati con prezzi europei.

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