Diario dall’India: 22 gennaio 20

A Kalinpong c’è un grandissimo pittore che un giorno verrà chiamato il Michelangelo dell’India. Tutte le mattine, uscendo da Crookety House lo vediamo all’opera, con una collezione di pennelli, mentre dipinge con immensa cura e precisione il suo immenso capolavoro. E’ un militare del comando sottostante e ormai in una settimana è arrivato a metà della sua grande opera, che richiede tempo, abnegazione, maestria e perizia. Eccovi una anteprima della prima metà del capolavoro:

 

Proseguendo per la strada, abbiamo chiesto all’autista di fermare un momento la macchina per poter fare una foto:

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Lavorando alacremente con gli studenti, sono arrivato all’ultima lezione di tecnica direttoriale. Dalla prossima settimana (ci sono 3 giorni di vacanza) lavorerò solo sul repertorio e su questioni inerenti alla formazione musicale. Inoltre, visto che gli studenti hanno grossi problemi di ritmo, io e Niccolò ci siamo messi a fare un laboratorio di ritmica:

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Per la prima volta in vita mia, durante la pausa delle lezioni, ho mangiato delle banane appena raccolte dagli alberi circostanti.

Nel pomeriggio abbiamo proiettato un DVD sul Sistema di Antonio Abreu che ha commosso molti dei presenti (me compreso):

 

 

Poi siamo andati a visitare il laboratorio di liuteria del Gandhi Ashram: inspiegabilmente è in disarmo, proprio mentre ci sarebbe molto bisogno di manutenzione e riparazione degli strumenti. Non riusciamo a capire cosa sia successo.

Tornati a casa, visto che c’era ancora luce, sono sceso a fotografare la casa dove visse Tagore, il grande poeta indiano.

2015-01-23 16.32.13

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