Ho appena avuto la notizia della morte di Lorin Maazel. Avendolo sentito in concerto numerosissime volte e avendo nell’orecchio tante sue incisioni, pensare a lui è stato come ripercorrere le avventurose storie della mia vita. E’ sorprendente come l’esistenza di un artista sia, per chi lo ha apprezzato, come la vita di un parente, di un amico intimo. Esiste un misterioso e insondabile filo che unisce i nostri gesti, i nostri pensieri, i nostri sentimenti e i nostri sogni con gli artisti e l’arte del nostro tempo. Se siamo consapevoli di questo filo, l’importanza di un artista ha la stessa potenza interiore di chi ci è stato intimo, e la sua scomparsa ci costringe a passare in rassegna tutta la nostra esistenza per fare una sintesi degli eventi e degli apprendimenti scaturiti grazie a quella relazione. E queste sintesi sono davvero importanti, anche solo per toccare con mano che ogni apprendimento è il risultato di una relazione, che ogni comprensione non è solo nostra, ma necessita di un “grazie” a qualcuno, talvolta al mondo intero. Grazie Lorin Maazel, che ti vai ad aggiungere alla folta schiera di coloro dai quali ho avuto un prezioso insegnamento!