Diario dall’India – 17 febbraio 2015

Viaggio a Delhi

Siamo partiti da Kalimpong a malincuore, siamo stati proprio benissimo a Crookety House e al Gandhi Ashram con gli amici indiani.

Visto che per il ritorno in Italia avemmo comunque dovuto trascorrere una giornata a Dehli per semplici problemi di coincidenze aeree, Ursula ha organizzato un Concerto per Niccolò all’Ambasciata Italiana e, quindi, ci ha accompagnato, facendoci molto piacere.

L’ambasciata offriva l’alloggio nel lussuosissimo Hotel Plaza solo per Niccolò , ma per non lasciarlo solo abbiamo alloggiato tutti nello stesso albergo (anche se un po’ caro).

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Ecco la vista delle architetture moderne di Delhi riprese dalla finestra della mia camera

 

Concerto di Niccolò

Niccolò stava malissimo. Si è buscato una dissenteria di quelle serie proprio l’ultimo giorno, e avere dissenteria quando si viaggia è una delle cose più atroci che ci siano.

Tutti erano preoccupatissimi per lui: Ursula che aveva organizzato il concerto e l’addetta culturale dell’Ambasciata erano terrorizzate dal fatto che lui non suonasse oppure facesse una cattiva figura.

Stranamente io ero tranquillo. Niccolò è un sorta di bestia da pianoforte. Ha una naturalezza, una simbiosi, una facilità, un’intimità con lo strumento che, solo che lui riesca a respirare è perfettamente in grado di suonare.

E così è stato: si è coperto di gloria nonostante febbrone, vomito, diarrea e mal di testa. Più di così?…..

La sala era stracolma, tutto esaurito con molti spettatori in piedi, e applausi travolgenti e Niccolò ha suonato col Kurta di seta rossa sgargiante fatto dal sarto di Kalimpong.

 

 

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