Inaugurazione della nuova sede del Gandhi Ashram
Oggi è la grande giornata dell’inaugurazione della nuova sede del Gandhi Ashram.
La vecchia sede, danneggiata dal terremoto di 4 anni fa e posta su di un pendio sottoposto a smottamenti, non può essere riutilizzata o restaurata perché il luogo stesso dove sorge non ha i requisiti di sicurezza. Pertanto, grazie agli sforzi di un gruppo di finanziatori tedeschi, viene costruita la nuova sede in un sito completamente differente, dopo aver costruito, come prima cosa, un grande deposito per l’approvvigionamento idrico, che è uno dei principali problemi di Kalimpong.
Per il momento sono disponibili solo 3 padiglioni, ma nel corso dei prossimi anni ci sarà un ulteriore grande ampliamento, con la costruzione di un auditorium e di nove piccoli padiglioni per lo studio della musica.
- All’arrivo degli ospiti delle ragazze appuntano sul bavero una spilla con un fiore rosso e una spiga verde. Qui a sinistra la rappresentante del Consolato Tedesco di Calcutta
- I ragazzi prendono posto
- La fila per entrare sul piazzale appena sarà stato fatto il taglio del nastro
- Discorso inaugurale
- I cuccioli seduti per l’inaugurazione
- I cuccioli annoiati dai discorsi ufficiali
- Il pubblico convenuto – Si vede la Doctor Liu e , in rosso, Father Klaus, il capo dei Gesuiti Tedeschi
- La ragazza che appone le sciarpe agli ospiti importanti
- L’architetto Kailash, colui che ha realizzato il lavoro
- Niccolò fa il suo concerto pubblico P.S. In tutta la regione Himalayana non è stato possibile reperire un solo pianoforte a coda
- Una piccola selezione dell’orchestra
- Alcune ragazze che assistono
- Cuccioli sempre più annoiati
- Alla fine della cerimonia
- Un gruppo di ragazze tutte di 15 anni. Sono simpaticissime e, visto che le ho sempre chiamate “Kalimpong Spice Girls” hanno voluto la foto di gruppo – guardate che belle!
- Il pubblico defluisce
- Il piazzale ormai deserto dopo che hanno portato via anche le seggiole
Matrimonio indiano
Ci sono delle giornate in cui non succede nulla e altre in cui succede troppo. Oggi si tratta del secondo caso. Oltre alla Cerimonia per l’inaugurazione della nuova sede del Gandhi Ashram, nella stessa identica giornata siamo stati invitati pure ad un matrimonio di una coppia benestante e altolocata.
La festa avviene in un grande albergo, lussuosamente addobbato, con un’orchestra che suona, con padiglioni mangerecci sia all’aperto che al chiuso, dove si possono trovare mille prelibatezze. Quasi tutti danzano, perché qui il ballo viene praticato fino da piccoli.
La cosa terribile è la sorte degli sposi. Li vedete nella foto sottostante, davanti al tendaggio dorato, sotto una specie di baldacchino, a ricevere gli omaggi della fiumana di invitati che offrono doni, pongono sciarpe al loro collo, si sdilinquiscono in auguri e complimenti e poi vanno a divertirsi, a mangiare e a ballare. E questi due poveretti sempre lì fermi, come statuine, a sorridere e ringraziare inchinandosi, così, per tutta la sera. Così erano quando sono arrivato e così erano quando sono andato via a mezzanotte. Questa foto l’ho scattata proprio a mezzanotte e quei poverini erano ancora lì, ad onorare il loro ruolo. Non ho postato altre fotografie, la festa era notturna con fari accecanti e zone completamente buie e quasi nessuna fotografia scattata rasenta il limite della decenza.