Ogni giorno si riaccendono le polemiche per la questione dei simboli religiosi.
Visto che in Italia i crocifissi sono esposti ovunque, dalle scuole ai tribunali, avvampano di continuo interminabili conflitti sulla ostensione di detti simboli in luoghi pubblici da parte di sedicenti laici.
I modi, la veemenza e la violenza con cui queste proteste vengono fatte, mostra che il concetto di laicità è una delle tante parole alle quali si appiccica sopra, di volta in volta, il significato di comodo.
Il laico non è un anti – religioso, ma semplicemente uno che non polemizza con la religiosità altrui, perché considera gli altri liberi dei comportamenti religiosi che credono. Insomma per lui è indifferente se il crocifisso c’è o non c’è. Il laico non è necessariamente ateo, anzi, spesso ha risolto i suoi problemi spirituali molto meglio dei religiosi, ma sul piano pubblico è indifferente alle scelte altrui.
L’anti – religioso, invece, non può affatto definirsi laico, perché non é affatto indifferente alle altrui scelte. Il laico non si preoccupa, non si offende, non scatta in vampate di ira, né si rode per nessuna cosa che riguardi la sfera religiosa, e quindi può essere veramente libero di pensare quello che vuole, perfino di professare qualunque sua credenza indipendentemente dalla presenza o meno di simboli materiali. Per lui il crocifisso potrebbe essere apposto pure su un bordello, mentre sia il religioso che l’anti – religioso si scandalizzerebbero violentemente per una cosa come questa, pur accampando motivazioni opposte.
Il religioso, invece, si sente mutilato nel professare la propria fede senza la presenza di appigli materiali e visivi che con la spiritualità non trovo cosa abbiano a che fare. Come pure la raccomandazione del Papa: “Non scacciamo Dio dai luoghi di lavoro” mi suscita grande tenerezza, perché un credente dovrebbe avere fede nell’onnipresenza di Dio, che non potrebbe certo essere limitata e vincolata da un pezzetto di legno, se non vogliamo rendere questo Dio un personaggio alquanto scornacchiato. Gli anti – religiosi sono la polarità opposta: a loro il simbolo religioso dà fastidio, e quindi si pongono perfettamente uguali, sia pure in forma speculare ai religiosi.
Insomma, che uno provi fastidio al fatto che il crocifisso ci sia o non ci sia, denota una serie di problemi gravemente irrisolti sul piano religioso.
E la rabbia, le levate di scudi, il tono aggressivo della polemica, il sentirsi oppresso, lo spirito di crociata e la ricerca di avere ragione a tutti i costi mostra quanto gravemente irrisolti siano tali problemi da entrambe le parti. è chiaro che coloro che combattono contro la Chiesa sono fatti della stessa pasta di coloro contro cui combattono, e sono ad essi legati da un cappio strettissimo.
Il laico di tutte queste cose non si cura: essendo compiutamente sereno sul piano religioso, a tutte queste vocianti polemiche è proprio indifferente.