Diario dall’India: 25 gennaio 20

Oggi abbiamo avuto una giornata molto importante.

Alle 8 del mattino arriva una telefonata: il capo della Corte Suprema del Bengala (si tratta di una donna) sarebbe venuta alle 9 a visitare Crookety House.

Ci siamo affrettati a terminare la colazione (essendo giorno di vacanza pensavamo di poter prendercela comoda) e abbiamo visto arrivare un immenso dispiegamento di polizia e di militari.

L’intero quartiere presidiato; sono venuti da noi alcuni politici locali e il capo del cerimoniale per concordare come ricevere l’illustre ospite.

Il capo della Corte Suprema, ci hanno detto, è pari grado del Presidente della Repubblica in linea di diritto ed è la seconda carica dello Stato in linea di fatto. Che visita importante!

Aspetta, aspetta, aspetta. Alle 10,30 arriva un corteo di lussuosissime automobili e, dall’auto centrale della fila scende l’augusta ospite accompagnata da una signora che, poi, sapremo che è il prefetto.

Tutte donne, compreso il presidente dello stato, tutte le cariche pubbliche qui sono in mano a donne.

Come vedrete nella giornata di oggi non ci sono fotografie: la polizia non gradiva.

La Giudichessa è venuta, una signora anziana vestita con un Sahri floreale, ha visitato il visitabile, ha chiesto ad Ursula dettagli sulla situazione giuridico legale di Crookety House, ci ha raccontato che ha una sorella in Europa, precisamente in Inghilterra, che va a trovare spesso, e poi è partita con il suo immenso seguito di auto e di poliziotti.

E così, per il resto della giornata, ci samo dedicati a svolgere un po’ di incombenze arretrate.

Diario dall’India: 24 gennaio 20

Festa di Sarasvati

Sarasvati è la dea Indù della Cultura, delle Scienze, delle Arti e dell’Educazione. La sua festa è molto sentita, la sua statua è presente in molti posti, è considerata una dea di grande importanza.

In suo onore vengono erette delle capanne dove viene posta all’interno la statua della divinità e a questa vengono fatte offerte di cibo e vengono bruciati incensi e altri profumi.

 

Dopo la cerimonia in onore di Sarasvati in cui mi è stata posta la TIKKA sulla fronte (mannaggia che puzza...) sono diventato S. Ilario della Risata. Seguirà copiosa produzione di santini

Dopo la cerimonia in onore di Sarasvati in cui mi è stata posta la TIKKA sulla fronte (mannaggia che puzza…) sono diventato S. Ilario della Risata. Seguirà copiosa produzione di santini.

Passeggiata sulla collina

Quando qui nell’Himalaya parliamo di colline parliamo di altezze tra i 1100 e i 1500 metri. Ma tutti le chiamano “Himalayan Hills”. Buon per loro.

Siamo stati in giro accompagnati dal nostro anfitrione Divia (abbreviazione di Diviananda) vicedirettore del Gandhi Ashram. Visto che lui nella zona conosce proprio tutti ci ha fatti entrare nelle case di molti contadini di cui abbiamo ammirato la squisita ospitalità.

 

La nuova sede del Gandhi Ashram

La sede della scuola dove stiamo facendo lezione è sempre più inagibile. E’ stata anneggiata dal terremoto di 4 anni fa (qui i terremoti sono di casa) e non è consigliabile restaurare lo stesso edificio perché costruito su un pendio soggetto a facili smottamenti, per cui c’è il pericolo che prima o poi la scuola cada giù per la vallata.

Pertanto, grazie ad una raccolta di fondi in Germania, si sta costruendo la nuova sede che, oltre ad essere antisismica, è poggiata su un terreno totalmente stabile.

Nel pomeriggio abbiamo avuto una esperienza illuminante: siamo saliti su di un autobus indiano. E’ un autobus gremito con la tecnica delle sardine, ma finché non l’hai provato una volta nella vita non puoi immaginare la pressione, gli spintoni, gli odori, le urla. Esperienza comunque da fare. Non certo da ripetere…

 

Diario dall’India: 23 gennaio 20

Gita a Darjeeling

Da lunghissimo tempo ogni volta che si parla di Darjeeling tutti mi parlano del freddo, di coprirmi bene, di attrezzarmi per il gelo.

L’ho fatto e, come si fa quando si subisce un eccesso di ammonimenti, sono andato vestito come un esploratore polare e, alla fine… avevo caldo tanto da sudare.

A Darjeeling c’è il Goodwill Center, il centro della buona volontà mondiale, una emanazione su un piano più divulgativo e più accettabile dalle masse dell’Agni Yoga, centro dipendente da Crookety.

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Il sottoscritto all’interno del Darjeeling Goodwill Center mentre sta declamando barzellette ignobili

Il centro è costituito da una grande sala per incontri, due camere da letto, un ufficio, due bagni ed una cucina ed è possibile anche alloggiare al suo interno. Ursula non aveva nessuna intenzione di rimanerci – per il freddo – e quindi abbiamo optato per una gita con andata e ritorno in giornata. Il centro organizza manifestazioni culturali e una settimana all’anno (la Goodwill week) che fa da sintesi dei lavori svolti.

La mattina siamo andati a visitare la Melody Academy, scuola di musica privata, dove siamo stati accolti calorosamente dai titolari e abbiamo fatto una unga conversazione con lo scopo di poter verificare quali sinergie fossero possibili con le attività musicali del Gandhi Ashram di Kalimpong.

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In città c’era un gran caos e un gran dispiegamento di forze di polizia a causa della visita della presidentessa del Bengala, che incontrava la popolazione e aveva l’obbiettivo di dirimere alcune vertenze che riguardano gli sherpa.

Nel pomeriggio, invece, dopo un pranzo luculliano in un magnifico ristorante, siamo andati all’associazione delgi artisti himalayani dove abbiamo incontrato un anziano musicista (suonava il violoncello ma si è cimentato anche con altri strumenti), con il quale abbiamo discusso più o meno sui medesimi temi affrontati nella mattinata.

L’incontro più bello, comunque, è stato con Ram (diminutivo per gli amici di un nome lunghissimo), il gestore del Goodwill Center, che è veramente una persona meravigliosa.

 

 

 

Diario dall’India: 22 gennaio 20

A Kalinpong c’è un grandissimo pittore che un giorno verrà chiamato il Michelangelo dell’India. Tutte le mattine, uscendo da Crookety House lo vediamo all’opera, con una collezione di pennelli, mentre dipinge con immensa cura e precisione il suo immenso capolavoro. E’ un militare del comando sottostante e ormai in una settimana è arrivato a metà della sua grande opera, che richiede tempo, abnegazione, maestria e perizia. Eccovi una anteprima della prima metà del capolavoro:

 

Proseguendo per la strada, abbiamo chiesto all’autista di fermare un momento la macchina per poter fare una foto:

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Lavorando alacremente con gli studenti, sono arrivato all’ultima lezione di tecnica direttoriale. Dalla prossima settimana (ci sono 3 giorni di vacanza) lavorerò solo sul repertorio e su questioni inerenti alla formazione musicale. Inoltre, visto che gli studenti hanno grossi problemi di ritmo, io e Niccolò ci siamo messi a fare un laboratorio di ritmica:

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Per la prima volta in vita mia, durante la pausa delle lezioni, ho mangiato delle banane appena raccolte dagli alberi circostanti.

Nel pomeriggio abbiamo proiettato un DVD sul Sistema di Antonio Abreu che ha commosso molti dei presenti (me compreso):

 

 

Poi siamo andati a visitare il laboratorio di liuteria del Gandhi Ashram: inspiegabilmente è in disarmo, proprio mentre ci sarebbe molto bisogno di manutenzione e riparazione degli strumenti. Non riusciamo a capire cosa sia successo.

Tornati a casa, visto che c’era ancora luce, sono sceso a fotografare la casa dove visse Tagore, il grande poeta indiano.

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