Questa mattina è stata una mattinata speciale: siamo andati a fare colazione e, mentre avevamo quasi finito sentiamo bussare alla porta.
Andiamo ad aprire e si presenta…
Doctor Liu: la dottoressa mitica dell’Himalaya
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Doctor Liu tra me e Niccolò
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Doctor Liu tra me e Ursula
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Doctor Liu con Ursula
Conoscere la dottoressa Liu è un immenso privilegio. La sua biografia potrebbe diventare facilmente un best seller. E’ una persona che quando la incontri rimani a bocca aperta per la commozione, l’ammirazione e… le risate, perché lei ha un sense of humour esplosivo.
Doctor Liu è di origine cinese, una famiglia di medici da sei generazioni, ma i suoi genitori si stabilirono in India sull’Himalaya. I genitori avevano deciso che avrebbero speso soldi per lei solo per farle fare un fastoso matrimonio, ma lei voleva studiare a tutti i costi, contro la volontà della famiglia, che non capiva perché pagare gli studi ad una figlia femmina.
Liu ne ha combinate di tutti i colori, ha vinto borse di studio, ha fatto lavori umilissimi, e alla fine non ha chiesto ai genitori quasi nessun aiuto economico, laureandosi brillantemente alla prima sessione possibile.
E’ il medico dei poveri, ma è considerata un grandissimo medico anche dai ricchi che, visto che le sue diagnosi sono molto più accurate di quelle fatte dai medici dell’ospedale locale, ricorrono a lei a pagamento.
Dotor Liu è una missionaria, della medicina, certamente, ma una vera missionaria.
Un gruppo di sponsor europei la finanzia per permetterle di fare quello che sta facendo e lei gira per i villaggi salvando vite e curando persone che mai avrebbero potuto permettersi un medico, portando loro, nella sua valigetta, quei farmaci che mai avrebbero potuto comprare. E questi stessi europei spesso la consultano quando hanno bisogno di un grande medico, perché Liu è veramente un grande medico, di quelli con molte marce in più.
A raccontare le sue imprese non sai mai da dove cominciare. Per esempio; visto che da queste parti i portatori di malattie infettive gravi vengono allontanati e scacciati invece che curati (come si faceva un tempo – e forse si fa ancora – con i lebbrosi) lei li va a cercare e li cura gratuitamente. Risultato: nella zona dove Liu opera c’è stato un drastico calo delle malattie infettive per crollo percentuale dei contagi.
Non è possibile parlare con lei senza farsi delle grandi risate: lei vede sempre il lato comico della vita e, con il riso, sa trasformare le tragedie umane in grandi occasioni di riflessioni.
Da queste parti moltissimi la contattano per chederle aborti al settimo o addirittura all’ottavo mese di gravidanza. Doctor Liu si rifiuta queste pratiche perché le considera infanticidi, così ha messo in piedi un grande meccanismo di adozioni che lei gestisce personalmente, cercando, al contempo, di tutelare la segretezza delle ragazze che chiedono l’aborto, perché nella maggior parte dei casi si tratta di storie tragiche in situazioni dove la nascita del bambino le esporrebbe al ripudio più assoluto della società.
Doctor Liu ha due figli adottivi: entrambi provengono da storie molto dolorose e complesse, ma, pur avendomele raccontate nei dettagli, non considero rispettoso spiattellarle su di un blog. Sono storie durissime e profonde, che fanno capire l’esplosiva capacità di amore di questa donna.
Vista la mancanza di strumentazioni ospedaliere, e la assoluta inaffidabilità dell’ospedale locale (medici occidentali che l’hanno visitato son usciti col volta stomaco), Doctor Liu si è attrezzata in proprio con strumentazioni che non possiede nemmeno l’ospedale, ma non solo: inventa continuamente ingegnose soluzioni alternative per sopperire a strumentazioni inaccessibili.
Lei è veramente una grande, emana forza come poche persone al mondo e, per fortuna, è sposata con un marito eccezionale, docente in una importante scuola locale, che la supporta in tutto nelle sue strabilianti imprese.
Queste sono le persone importanti: la fama di doctor Liu è sulla bocca di decine di migliaia di disperati che non hanno altra santa a cui votarsi. E qui la parola santa non è una metafora…