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Archivi autore: Andrea Landriscina
Diario dall’ India – 18 febbraio 2015
Tempio del loto
L’aereo per l’Italia parte nel tardo pomeriggio, Niccolò si è miracolosamente ripreso in salute, anche Ursula ha un aereo nel pomeriggio, quindi decidiamo di utilizzare la mattinata per visitare qualcosa di Delhi, una città così piena di cose da vedere che non si finirebbe mai.
La scelta cade sul tempio del Loto. Questo è un tempio costruito dai fedeli della religione Baha, una religione non molto conosciuta da noi, ma molto interessante e molto protesa al futuro. E’ veramente rivoluzionaria. Sostiene che TUTTI hanno ragione! Cioè sostiene che tutte le religioni del mondo sono sempre e comunque dei sinceri strumenti per la ricerca del divino, e che, pertanto, tutte le religioni sono importanti, giuste, vere, utili, perché portano comunque l’essere umano all’evoluzione spirituale. Sostiene che comunque ogni ricerca del divino, se effettuata con onestà, è comunque preziosa e nobile e ha lo stesso valore, indipendentemente dalla religione praticata. E’, per quanto io conosca, l’unica religione totalmente inclusiva che si possa incontrare sul pianeta, mentre tutte le altre sono sempre e comunque volte ad escludere (o almeno a sminuire, in qualche maniera), chiunque segua altre strade. Ovviamente i Baha hanno un altro primato: quello di essere perseguitati da tutti, perché l’inclusività, per ogni religione istituzionale, è una diabolica eresia.
Il tempio del Loto è uno dei grandi capolavori di architettura contemporanea. E’ il tempio di tutte le religioni: basta sedersi tranquilli e in silenzio e ciascuno può venerare il dio che preferisce.
Viaggio ritorno
Tutte le cose belle finiscono.
E così dobbiamo dire addio India. Andiamo all’aeroporto internazionale di Delhi per tornare a casa.
Diario dall’India – 17 febbraio 2015
Viaggio a Delhi
Siamo partiti da Kalimpong a malincuore, siamo stati proprio benissimo a Crookety House e al Gandhi Ashram con gli amici indiani.
Visto che per il ritorno in Italia avemmo comunque dovuto trascorrere una giornata a Dehli per semplici problemi di coincidenze aeree, Ursula ha organizzato un Concerto per Niccolò all’Ambasciata Italiana e, quindi, ci ha accompagnato, facendoci molto piacere.
L’ambasciata offriva l’alloggio nel lussuosissimo Hotel Plaza solo per Niccolò , ma per non lasciarlo solo abbiamo alloggiato tutti nello stesso albergo (anche se un po’ caro).
Concerto di Niccolò
Niccolò stava malissimo. Si è buscato una dissenteria di quelle serie proprio l’ultimo giorno, e avere dissenteria quando si viaggia è una delle cose più atroci che ci siano.
Tutti erano preoccupatissimi per lui: Ursula che aveva organizzato il concerto e l’addetta culturale dell’Ambasciata erano terrorizzate dal fatto che lui non suonasse oppure facesse una cattiva figura.
Stranamente io ero tranquillo. Niccolò è un sorta di bestia da pianoforte. Ha una naturalezza, una simbiosi, una facilità, un’intimità con lo strumento che, solo che lui riesca a respirare è perfettamente in grado di suonare.
E così è stato: si è coperto di gloria nonostante febbrone, vomito, diarrea e mal di testa. Più di così?…..
La sala era stracolma, tutto esaurito con molti spettatori in piedi, e applausi travolgenti e Niccolò ha suonato col Kurta di seta rossa sgargiante fatto dal sarto di Kalimpong.
Diario dall’India – 16 febbraio 2015
Inaugurazione della nuova sede del Gandhi Ashram
Oggi è la grande giornata dell’inaugurazione della nuova sede del Gandhi Ashram.
La vecchia sede, danneggiata dal terremoto di 4 anni fa e posta su di un pendio sottoposto a smottamenti, non può essere riutilizzata o restaurata perché il luogo stesso dove sorge non ha i requisiti di sicurezza. Pertanto, grazie agli sforzi di un gruppo di finanziatori tedeschi, viene costruita la nuova sede in un sito completamente differente, dopo aver costruito, come prima cosa, un grande deposito per l’approvvigionamento idrico, che è uno dei principali problemi di Kalimpong.
Per il momento sono disponibili solo 3 padiglioni, ma nel corso dei prossimi anni ci sarà un ulteriore grande ampliamento, con la costruzione di un auditorium e di nove piccoli padiglioni per lo studio della musica.
Matrimonio indiano
Ci sono delle giornate in cui non succede nulla e altre in cui succede troppo. Oggi si tratta del secondo caso. Oltre alla Cerimonia per l’inaugurazione della nuova sede del Gandhi Ashram, nella stessa identica giornata siamo stati invitati pure ad un matrimonio di una coppia benestante e altolocata.
La festa avviene in un grande albergo, lussuosamente addobbato, con un’orchestra che suona, con padiglioni mangerecci sia all’aperto che al chiuso, dove si possono trovare mille prelibatezze. Quasi tutti danzano, perché qui il ballo viene praticato fino da piccoli.
La cosa terribile è la sorte degli sposi. Li vedete nella foto sottostante, davanti al tendaggio dorato, sotto una specie di baldacchino, a ricevere gli omaggi della fiumana di invitati che offrono doni, pongono sciarpe al loro collo, si sdilinquiscono in auguri e complimenti e poi vanno a divertirsi, a mangiare e a ballare. E questi due poveretti sempre lì fermi, come statuine, a sorridere e ringraziare inchinandosi, così, per tutta la sera. Così erano quando sono arrivato e così erano quando sono andato via a mezzanotte. Questa foto l’ho scattata proprio a mezzanotte e quei poverini erano ancora lì, ad onorare il loro ruolo. Non ho postato altre fotografie, la festa era notturna con fari accecanti e zone completamente buie e quasi nessuna fotografia scattata rasenta il limite della decenza.