Andrea Landriscina nel 1980 è stato uno dei primi studenti italiani a frequentare una scuola di Musica Elettronica, scuola che fu aperta in forma sperimentale presso il Conservatorio di Bologna dal prof. Gianfelice Fugazza col titolo di “Teoria e pratica per l’utilizzo di apparecchiature elettroniche per la Musica”. Ha quindi cominciato ad occuparsi di tecnologie sonore ben prima dell’avvento del computer e della tecnologia digitale, imparando a progettare suoni con i sintetizzatori Moog analogici e valvolari e a costruire forme d’onda sintetiche utilizzando filtri e oscillatori controllati in voltaggio.
È stato anche uno dei primi in Italia ad occuparsi di computer applicati alla musica, programmando in circa 15 differenti linguaggi di programmazione, di scripting, di parsing, e di RAD, linguaggi che vanno dal dismesso Apple II UCSD Pascal del 1979 al moderno Max SPM ancora oggi in uso, lavorando praticamente su tutti i sistemi operativi più diffusi (Apple, Windows, Unix, Linux, Amiga, Atari) di cui, nel corso degli anni, ha visto nascere, e successivamente usato, tutte le principali versioni.
Nel 1991 ha realizzato una serie di strumentazioni elettroniche delle musiche che Haydn, Mozart e Beethoven hanno scritto per gli automi musicali settecenteschi, argomento sul quale ha scritto numerosi articoli e saggi.
Ha realizzato numerosi software sperimentali, tra cui una versione informatizzata del Würfelspiel di Mozart che fu presentata in occasione del Premio Guglielmo Marconi nel 1992.
È stato tra i primi tre italiani ad acquistare ed utilizzare professionalmente la primissima versione del programma Finale per la scrittura della Musica, avendo già a quella data stampato al computer, con sistemi molto più rudimentali e a grafica raster, la partitura dell’Ippolito e Aricia di Traetta nell’ambito del V Festival Verdi di Parma (1989).
Ha lavorato come esperto di stampa musicale informatizzata presso molte case editrici, oltre che Enti Lirici (come il festival Opera Rara di Wexford in Irlanda), singoli musicisti (come Luciano Pavarotti per il quale ha fatto arrangiamenti e trasposizioni del suo repertorio) e musicologi (come Oscar Mischiati e Luigi Ferdinando Tagliavini), stampando molte decine di migliaia di pagine di musica (alcuni volumi da soli superano il migliaio di pagine) ed estraendo in automatico i relativi materiali d’orchestra.
Nel 1992 realizzò all’Archiginnasio di Bologna, in occasione della mostra “Viaggio a Rossini”, la “Macchina Compositiva”, ovvero una grande installazione multimediale (con monitors multipli, audio a otto canali separati e software di gestione progettato ad hoc, che componeva su scelte del pubblico delle sinfonie “di Rossini”, sfruttando la modularità di tali composizioni. Per tale manifestazione la SIAE certificò la vendita di 80.000 biglietti. Sempre nell’ambito di questa produzione, sponsorizzata dalla Apple Computers e dalla AKAI Audio Equipments, ha realizzato quella che, per allora, fu la più grande campionatura digitale della storia, cioè l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna fu campionata strumento per strumento, solista per solista, fila per fila, nota per nota, durata per durata, colpo d’arco per colpo d’arco, ecc. , campionatura che è diventata di proprietà della AKAI e che è stata utilizzata nel corso di molti anni per importanti produzioni audio.
Dal 1992 al 1996 è stato recensore titolare del software musicale per Apple Macintosh sulla rivista “Strumenti Musicali” del Gruppo Editoriale Jackson, scrivendo nel contempo articoli su tecnologie audio anche per altre riviste.
A partire dal 1996 si è dedicato a tempo pieno allo studio delle strutture e infrastrutture di rete, divenendo in breve tempo un esperto di Internet, di cui aveva già lunga esperienza avendo avuto già da anni, prima ancora che la rete fosse conosciuta a livello di massa, un account di ricerca presso il Consorzio Interuniversitario CINECA di Bologna.
A partire da tale anno ha gestito nodi internet, si è occupato di siti Internet e Intranet aziendali, ed ha realizzato molte decine di siti, tra cui anche la prima e parte della seconda versione del sito del Conservatorio di Fermo.
Ha anche avuto numerose esperienze didattiche: nel 1992 è stato docente ai corsi per il restauro digitale del suono organizzati dall’ECIPAR e dall’Università di Bologna, ha poi tenuto un corso sulle tecnologie ipertestuali applicate alla musica presso il Conservatorio di Cagliari, nel 1998 è stato docente a un corso di “Alfabetizzazione all’informatica musicale” a Modena presso il Centro Musica del Comune e tiene da molti anni consecutivi un corso di Informatica Musicale presso il Conservatorio di Fermo.
Attualmente si occupa di tecnologie per il Web Semantico, di euristica musicale informatizzata, di gestione distribuita di archivi sonori e di tecnologie di interfacciamento applicabili al mondo della musicoterapia e della vibroacustica.
Aggiornamento al 05.09.2012