Siamo da sempre abituati al fatto che un libro è un oggetto, che ha un colore, una ruvidezza o una morbidezza, un odore, un peso, uno spazio occupato.
E giustamente: chi non ricorda il piacere di leggere comodamente sdraiati sulla propria poltrona preferita un bel libro provando il gusto dell'avanzamento, sfogliando le pagine e provando un senso di possesso del libro stesso mentre lo si stringe avidamente tra le mani, potendo personalizzare ogni pagina con sottolineature, segni e annotazioni, infilandoci dentro un variopinto segnalibro, se non più d'uno, per ritrovare agilmente i passi di maggiore importanza?
L'introduzione del libro elettronico spiazza completamente il lettore che ha ragione a considerare queste caratteristiche come integranti ed indispensabili di un libro.
Un libro in formato elettronico, tuttavia, ha pure dalla sua molti vantaggi. Occupa pochissimo spazio (che dipende solo dal supporto su cui è memorizzato), è molto facile trovare un termine o una parola, si può trasmettere facilmente via Internet e si può duplicare all'infinito senza consumarlo né rovinarlo.
Tuttavia la lettura davanti ad uno schermo è assai poco edificante, molto scomoda, poco salutare per gli occhi e non permette di aggiungere con la stessa semplicità offerta dai libri cartacei le amate sottolineature, evidenziazioni, note e segnalibri.
Per la semplice consultazione il libro elettronico è veramente ottimo, ma, se qualcuno desidera veramente leggere e usare il presente lavoro, consiglio caldamente di stamparlo su carta, magari fronte - retro, e perfino di rilegarlo, per esempio ad anelli.
La trasformazione di un libro elettronico in un libro cartaceo è indispensabile per una vera e propria fruizione dello stesso. Altrimenti possiamo solo consultarlo o sfogliarlo virtualmente, ma sarà molto difficile usarlo, o anche solo leggerlo, nel vero senso della parola.