Economia è una parola che si pronuncia con rassegnazione, perché o si riferisce ad astrusità comprensibili solo ad una stretta cerchie di adepti (sapendo, poi, che quelle decisioni e scelte incomprensibili verranno inevitabilmente a caderci sul groppone), oppure rappresenta un triste dramma quotidiano che ci esaspera l'esistenza.

L'economia che vediamo sotto i nostri occhi è una cosa devastante, basata sullo sfruttamento delle persone più bisognose (con la scusa che preferiscono quel poco che gli diamo, piuttosto che morire di fame) e del pianeta (con la scusa che le immense catastrofi previste dagli ecologisti non si sono ancora avverate).

Considerare il profitto personale l'unico fine da perseguire sta causando dei danni inimmaginabili alle persone, alla società, al pianeta. Oltre che un obbiettivo di vita devastante per se e per gli altri.

Le alternative ci sono, ci sono sempre state; ma in questo momento, in cui l'informazione corre facilmente e gli uomini possono vedere facilmente il disastro a cui sta portando il sistema corrente, moltissime persone si sono date da fare per creare delle realtà diverse, basate su delle premesse e su dei paradigmi completamente innovativi.

La quantità e la qualità di queste proposte fanno capire che non si tratta solo di qualche gruppetto di inguaribili sognatori o di falliti che cercano la rivincita tramite l'evasione onirica.

Anche perché molte di queste realtà non sono solo idee, ma aziende che prosperano e fanno bilanci di tutto rispetto.

In questa sezione del mio sito mi occuperò di chiarire alcuni di questi aspetti.

• Il vecchio modello e i nuovi paradigmi
• Le fucine delle nuove visioni