Chiamiamo frottolistico un reperiorio enorme costituito da tantissime forme diverse (frottole, giustiniane, villanelle, villotte, villanesche, canzoni, canti carnascialeschi, balletti, barzellette) accumunate però da molti fattori, come il fatto di essere musica profana, popolare e di facile esecuzione.
Un altro di questi tanti fattori è la promisquità esecutiva, cioè queste musiche potevano essere eseguite da qualsiasi compagine, coro a 4 voci, coro a una voce e accompagnamento strumentale, 4 strumenti oppure un solo strumento polifonico (arpa, cembalo, liuto, tiorba, ecc.).
Generalmente la voce più acuta era preminente e quelle più gravi erano meno significative.
Tra le tante forme esecutive di queste musiche c'era il cosiddetto cantar bastardo, cioè una sola voce cantava saltando di rigo in rigo e cucendo una propria melodia mentre uno strumento polifonico accompagnava.
Questo genere di musica è splendido per l'utilizzo in contesti scolastici.
Famosissimo gioco di onomatopee e scioglilingua-
L'esecuzione qui proposta è in un contesto scolastico.
Compositore alla Corte di Mantova, Gastoldi diventò famoso principalmente per i balletti a 3 e 5 voci. Come dice il nome della raccolta, questa era musica da ballo che veniva eseguita nei grandi saloni principeschi.
Canto antichissimo friulano proveniente dalla tradizione dei balli delle streghe di campagna, considerati dall'Inquisizione come dei sabba. Per evitare di finire sul rogo (Mainerio fu inquisito e trovarono a casa sua documenti compromettenti) travestì il canto di parole innocenti che sono quelle che sono sopravvissute.
Il brano fu quasi un tentativo di rimarginare nella comicità le memorie del terribile sacco di Roma del 1527 ad opera dei Lanzichenecchi di Carlo V.
Il testo è una serenata di un Lanzichenecco ad una donna italiana, ma il Lanzichenecco fa morir dal ridere sia per la rozzezza delle sue profferte sia per il fatto che parla l'italiano col più buffo accento tedesco (matona sta per madonna, folere sta per volere, ecc.).
E tra l'altro, Orlando di Lasso a sua volta viene da quelle terre, e quindi prende in giro per prima cosa se stesso.
Anche se l'autore, maestro di cappella a S. Marco a Venezia, era rinomato per la musica sacra, nel repertorio popolaresco e comico era veramente bravissimo.